Il confine tra "Armonia Psichica" e non Armonia non è netto tra due poli
opposti, ma si distribuisce lungo un continuum che va dall’Armonia
alla Psicosi più grave.
Lungo questo continuum si distribuisce anche la condizione nevrotica.
Avremo quindi Nevrosi più leggere e nevrosi più gravi,
psicosi più leggere e psicosi più gravi, a seconda dalla distanza
dalla condizione armonica.
Si preferisce il terminearmonia a quello di “normalità”,
perché quest’ultima è prima di tutto inesistente come valore assoluto: anche
una condizione di nevrosi o di psicosi può essere normale, ossia nella norma
per una determinata persona o un gruppo di persone, o in certe culture, benché
non sia una condizione comune ai più; in secondo luogo il termine normalità è
un termine discriminatorio che aumenta la distanza tra chi è valutato come
normale e chi no; in terzo luogo non favorisce la presa in carico, tanto da
parte della società, tanto da parte di chi è valutato come “anormale”, di quei
pensieri e comportamenti, che anche se spesso risultano incomprensibili alla
gente comune, non sono incomprensibili ad un'indagine psicologica, ma hanno
una loro funzionalità (seppur maladattiva) e una loro spiegazione.
Il giudizio di anormalità, dato che si tratta sostanzialmente di un giudizio,
non di una caratteristica intrinseca, è in larga misura legato alla nostra
difficoltà di capire e accettare qualcosa che ci appare non soltanto
eccezionale, ma anche inquietante. Se conosciamo meglio il fenomeno, ne
conserviamo sempre il carattere eccezionale, ma esso perde il carattere di
qualcosa di inquietante e di anormale, e diventa qualcosa che noi capiamo, che
interpretiamo (Jervis)
Dice sempre Jervis a proposito, facendo un paragone: "Per noi culture
occidentali un’eclissi solare è un fenomeno normale, per quanto eccezionale.
In una società pre-letterata l'eclissi solare è considerata un fenomeno
anormale, cioè un qualcosa, che non è soltanto eccezionale, ma inquietante e
che fa porre degli interrogativi. Potrebbe, ad es., essere un segnale di
morte. Questo attribuire un significato di anormalità all'eclissi solare è
legato al fatto che non si sa cos'è l'eclissi. Se si sa cos'è, non è più
anormale. Questo vale per molti altri fenomeni".
La condizione armonica
non è una condizione di perfezione psichica (che rende una persona più brava,
più saggia, più simpatica di altre) o d’immutabilità psichica (ossia non
suscettibile a ciò che gli succede intorno e dentro sé), né tanto meno una
condizione di felicità, tant’è che persona armonica può essere profondamente
triste, preoccupata, arrabbiata, ecc.
La persona armonica è in grado di comprendere ciò che avviene dentro di sé
ed in grado di dare una valutazione funzionale e benadattiva all’evento
esterno/interno a sé, se non nel momento che accade, quanto meno poco tempo
dopo. Per far questo, è in grado di comprendere i suoi stati emotivi (rabbia,
tristezza, paura, senso di colpa, ecc.) e l’immagine di sé, ossia come si
vede, si valuta (capace, vulnerabile, forte, bravo, impotente, importante,
compreso, ecc.); è in grado di capire come mutino in seguito all’episodio le
proprie aspettative; è in grado d’inserire l’episodio particolare in un quadro
più allargato di vita; e infine è in grado di dare a se stesso una spiegazione
più ampia, più flessibile, più articolata, e comprensiva di tutti questi
molteplici aspetti. Non sviluppa pertanto dei sintomi: attacchi di panico,
disturbi alimentari, depressione, manie, deliri, allucinazioni (se non
eccezionalmente in episodi sporadici). I sintomi difatti sono una risposta
maladattiva agli stress percepiti, una spiegazione monca dell’esperienza
causante, ed, inoltre, diventano più o meno pervasivi ed invalidanti di tutta
la vita quotidiana.
Un individuo nevrotico si distingue dall’armonico
in primo luogo in quanto ha dei sintomi (non sporadici). Il suo rapporto con
la vita quotidiana (lavoro, vita sociale, affettiva, ecc.) risulta essere
disturbato, difficile da gestire, per l’influenza dei sintomi.
Un individuo psicotico rispetto al nevrotico
ha anche lui una serie di sintomi, alcuni uguali al nevrotico, altri diversi per qualità e
gravità (deliri, idee bizzare, allucinazioni), ma la relazione con la vita
quotidiana è gravemente compromessa o addirittura inesistente.
Vi è di fatto una perdita del contatto con la realtà, sia nel senso di come la
realtà sia percepita, sia di come la realtà è interpretata e giudicata.
La persona psicotica ha convinzioni che non sono il risultato di un processo
di elaborazione critica sulle proprie impressioni o sui propri ragionamenti,
ma si producono in maniera diretta come traduzione di pensieri e fantasie, in
realtà.
Un’altra differenza importante fra nevrosi e psicosi è che nel primo caso il
soggetto è sempre in grado di capire di avere un disturbo, che sente estraneo
a sé e da cui cerca di liberarsi, mentre un individuo psicotico è del tutto o
parzialmente incapace di comprendere di avere un disturbo.
Questo riconoscimento del disturbo da parte dello psicotico, se c’è in alcuni
momenti, non avviene comunque in nessun modo durante la fase sintomatica, a
differenza del nevrotico.
Vi sono Psicosi
con manifestazioni periodiche, con disturbi dell'affettività e depressione;
altre dove la compromissione della personalità e del pensiero è superiore e
non periodica.
Più la Psicosi è grave,
più il soggetto perde il contatto con la realtà, aderendo completamente per
tutto il giorno ai propri deliri, allucinazioni, paranoie, idee bizzarre, ecc.
Pertanto possiamo dire che l’identità (il senso di sé) di un nevrotico è
intatta, l’identità di uno psicotico è parzialmente o totalmente compromessa.
Al confine tra Nevrosi e Psicosi,
troviamo il Disturbo Bordeline di Personalità, in cui ci possono essere
brevi episodi deliranti in cui la persona aderisce completamente al proprio
delirio (ad es. mamma e papà mi vogliono uccidere), accompagnati da molti
altri in cui la persona è lucida ed in grado di capire di avere un disturbo,
sebbene fortemente nevrotica e con altri sintomi che contraddistinguono questo
disturbo.
Alcuni soggetti possono vivere Episodi di Psicosi Temporanea legate ad
eventi traumatici (lutti, guerre, catastrofi naturali, ecc.), che si risolvono
nel giro di qualche mese.
La Psicosi è molto comune e si riscontra prevalentemente nei giovani.
Gli episodi psicotici colpiscono 3 giovani su 100 per cui è una malattia molto
più comune del diabete.
È ormai noto che l'età media di insorgenza dei disturbi mentali è sotto i
25 anni. I giovani sono quindi il gruppo più a rischio per lo sviluppo di
malattie mentali gravi.
L'ultimo decennio ha visto lo sviluppo di un crescente ottimismo concernente
il trattamento delle psicosi all’esordio.
La ricerca psichiatrica in questo campo ha rilevato come il ritardo nella
valutazione e nel trattamento possa incidere in maniera profonda sulla
prognosi della patologia e come invece un intervento precoce nelle prime
fasi di sviluppo della malattia possa migliorare l’esito e/o l’andamento
della stessa. Il ritardo nella valutazione e nel trattamento che comunemente
si verifica è causato dai pregiudizi e dalle paure nei confronti della
malattia mentale, ma anche da servizi inaccessibili o che non offrono
risposte adeguate alla tipologia dell’utenza (per approfondimenti clicca su
Psicosi ed esordio psicotico: importanza di una diagnosi tempestiva
Per saperne di più:http://www.stateofmind.it/2016/01/psicosi-esordio-psicotico-diagnosi/).
La Psicosi può colpire chiunque ed è curabile o suscettibile di miglioramento
(con risultati diversi per ognuno dei pazienti) come qualsiasi altra malattia.
Più tardi s’interviene,
più la cura sia per la Psicosi che per la Nevrosi diviene lunga e difficile.
Se la Psicosi è grave e cronicizzata,
non si può parlare di cura, ma di recupero: un processo continuo, con delle
ricadute durante il percorso, e che non finisce mai. Recupero significa porre
l’accento su quello che l’individuo può fare.
Riassumendo la Psicosi è un grave disturbo psichico caratterizzato dadistacco dalla realtà, incapacità di critica e serie
difficoltà di adattamento all'ambiente sociale, con disturbi altamente
invalidanti, quali allucinazioni e/o deliri. A differenza della
Nevrosi, la Psicosi non consente a chi ne è affetto lo svolgimento di una
vita più o meno normale in quanto non è in grado di compiere un esame della
realtà efficace su se stesso e sul mondo che lo circonda.
Fermo restando che sia le nevrosi gravi che le psicosi hanno sempre bisogno di
essere trattate farmacologicamente per ridurre la gravità e la manifestazione
dei sintomi che sono causa di grave sofferenza per il paziente stesso e grave
disagio per l'ambiente familiare o sociale dove è inserito, la psicoterapia può in ogni caso fornire
anche in questi casi aiuto: nella mitigazione o
risoluzione dei sintomi, nel miglioramento del vissuto quotidiano,
nell'analisi di sé e della realtà. Nel caso delle psicosi, ad es., un terapeuta di tipo costruttivista aiuta il paziente,
secondo le sue capacità, nell'analisi dei sintomi anche di tipo bizzarro,
uditivo o allucinogeno in modo da comprendere come e quando e perché sono
comparsi e per quale motivo abbiano quel tipo di natura, in modo di ottenere
una migliore consapevolezza di sé e del mondo. Per quanto in alcuni tipi di
psicosi come la schizofrenia le ricerche abbiamo evidenziato una
corresponsabilità di tipo genetico nella loro comparsa, la loro manifestazione
e gravità è comunque legata ad aspetti anche di ordine ambientale e soggettivo
che sono sempre passibili di trattamento psicoterapeutico e quindi di
miglioramento.
Per un piccolo aiuto gratuito puoi farmi una domanda sul Forum On Line, oppure
per un aiuto più mirato e per inquadrare meglio il problema puoi venire a
studio (senza obbligo di prosecuzione del rapporto), o richiedere una
consulenza via skype o telefono.