Lo scopo finale della terapia di coppia è una migliore comprensione di sé e
dell’altro e del significato comune condiviso che ha portato a mettersi
insieme, mantenere nel tempo la relazione e successivamente farla
precipitare nella crisi, quando uno o entrambi di noi partner non
intravediamo più o intravediamo male tale significato.
Il terapeuta facilita una più approfondita conoscenza del nostro modo di
essere e funzionare all’interno della coppia, a partire dal sentimento di sé
e di sé con l’altro.
Tutto ciò favorendo una migliore comunicazione, che tenda non a svalutare il
comportamento verbale e non verbale del partner o ad assumersi in prima
persona le uniche responsabilità dell’andamento del rapporto, ma a cercare
di comunicare prima di tutto come ci si sente (emozioni, immagine di sé,
aspettative future), come sentiamo l’altro e come ci sentiamo percepiti
dall’altro e secondo quanto, via via, si va elaborando da soli o in coppia
nel corso della terapia.
Comprendendo noi stessi, comprendiamo inoltre di più i motivi che ci hanno
portato a stare con l’altro, che hanno fatto andare in crisi il rapporto ed
eventualmente che ci hanno fatto ricercare l’altro dopo la crisi.
La decisione ultima di continuare o no la relazione in ultima analisi deve
restare ai partner coinvolti. Una coppia ha più probabilità di restare
assieme, se ritroverà o rinnoverà in corso di terapia il significato comune
condiviso della relazione. Una decisione di uno o entrambi a sfavore
della prosecuzione del rapporto partirà comunque da una migliore
consapevolezza per tutti e due di sé e di quanto si va cercando in una
relazione.
Il terapeuta stabilisce in principio delle regole, fra cui quella che la
terapia sarà sempre un rapporto a tre (coppia e terapeuta) e mai duale
(un unico membro della coppia e terapeuta) e quindi non ammetterà mai in
ogni caso di ricevere un solo partner alla volta o di parlare in qualche
modo con uno dei due senza che l’altro sia presente alla conversazione.
Un’altra regola è che ognuno dei due due membri della coppia deve sentirsi
libero di portare in seduta ciò che sente: sono ammessi, quindi, spazi di
non detto, ossia argomenti personali che non si vogliono condividere in
quel momento o in ogni caso.
Tutto ciò garantisce la fiducia alla base dell’alleanza terapeutica e la
tranquillità di non sentirsi sotto esame. Una terapia di coppia è
innanzitutto una relazione fra tre persone, che pone le basi alla
possibilità di un nuovo modo di stare con l’altro.