Il percorso terapeutico nel caso di una Crisi o
Disagio Esistenziale (per approfondire vedi fra le pagine del sito) si sviluppa nell’aiuto del paziente lungo tutto il processo di
elaborazione/integrazione/ricostruzione dell'evento interno
e/o esterno da cui la crisi è iniziata (un nuovo modo di
percepire il mondo, l'altro o se stessi, un cambiamento significativo come
un lutto, un matrimonio, la nascita di un figlio, un mutamento della
situazione lavorativa). Ciò si effettua a partire dalla consapevolezza delle
emozioni, immagine di sé (autostima) e aspettative prima e durante la crisi,
nell'ottica di un'integrazione di queste nel significato personale profondo
antestante la crisi o in una modificazione di tale significato per inglobare
al suo interno l'evento critico. In ogni caso per risolvere una crisi è
necessario un cambiamento di percezione nel modo di vedersi e affrontare la
situazione critica. Si parla di crisi, e non ad es. di nevrosi, quando la
persona è abbastanza capace di trovare da sola una spiegazione coerente al suo
malessere, a prescindere la capacità personale di uscire in tempi più o meno
rapidi dalla crisi, o in assenza o non sufficiente conoscenza di una
spiegazione coerente giunge in terapia
prima di una possibile insorgenza sintomatica.
Quando invece è presente una Sintomatologia (un
disturbo alimentare, una depressione che dura
da diverso tempo, un attacco di panico ecc. Per approfondimenti vedi fra le
pagine del sito), il lavoro terapeutico consiste, in una
collaborazione attiva fra paziente e terapeuta, nel ricostruire la dinamica
che ha portato alla formazione del disturbo e ciò avviene fin dalle prime
fasi della terapia, mentre ci si accinge a lavorare sulla dimensione di vita
attuale. Vengono ricostruiti l’inizio della sofferenza, analizzando il
contesto di situazioni, relazioni e stati emotividi quello specifico
periodo vitale e la successione degli eventi antecedenti e seguenti,
permettendo in tal modo sia di ricollocare il sintomo come qualcosa
che ha una sua ben definita spiegazione, sia di ricavare una nuova
formulazione del problema.
In una seconda fase della terapia vengono analizzati altri episodi
critici significativi della vita e ricostruiti i legami di
attaccamento alle figure di riferimento. Questo perché, puntare alla
sola eliminazione del sintomo, senza considerare il nostro modo di
funzionare anche in altri momenti vitali, e senza capire come mai ci
appartiene uno specifico significato personale, non ci garantisce di non
incorrere nell’eventualità di una ricomparsa del sintomo stesso o di un
altro tipo di sintomo.