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Basti considerare le modelle grissino che sfilano o posano per le riviste di moda; donne alte più di 170 cm che debbono indossare un’improbabile taglia 38 e che pertanto sono al confine dell’anoressia o effettivamente anoressiche (ossia sono così tanto magre che non riescono più ad avere le mestruazioni) (vedi la pagina del sito "Capire se si soffre di un disturbo alimentare"). La ragione degli stilisti nel proporre una donna così magra è innanzitutto motivata dal fatto che, come un manichino, è più facile adattare in lei il vestito volta per volta da proporre nelle riviste o alle sfilate, e ancor di più perché deve essere notato il vestito e non le fattezze femminili della modella.
Alcuni ipotizzano che un tale modello androgino è nato da alcuni stilisti omosessuali, che non essendo attratti dalla avvenenza fisica della donna, sono inclini a proporre un mondo per loro ideale dove ciò che è maschile e femminile è ampiamente mescolato assieme fino a perdere le differenze tra i due. Altra ragione che non dipende solo da ciò che propongono gli stilisti di moda, è che essere magri oggi nel mondo occidentale, dove la disponibilità di cibo è sovrabbondante, è considerato motivo di benessere, chic, simbolo di grazia e agilità e di appartenenza ad una classe sociale di cultura elevata, distinta dal restante volgo preda dei bassi istinti (tra cui la ricerca del cibo) e perciò non elevato culturalmente e cognitivamente.
Il corpo quindi nelle sue fattezze, specie quello femminile, è sempre stato soggetto alle mode del tempo, un biglietto da visita da presentare in società, uno status symbol. Una volta i disturbi alimentari intesi come patologia mentale nel mondo occidentale erano quasi inesistenti, il digiuno, ad es., era ricercato solo da una nicchia di religiosi, che attraverso esso si allontanavano dal mondo materiale e potevano così più facilmente abbracciare lo spirito. La prima anoressica che molti riconoscono in questa nicchia è Santa Chiara, non solo per la magrezza, ma anche per alcuni sintomi e caratteristiche di personalità tipiche delle anoressiche Al di là della disquisizione, se Santa Chiara fosse anoressica o meno, ciò che sicuramente accomuna queste donne mistiche di un tempo alle ragazze attuali con disordini alimentari, è il voler controllare il corpo, come forma di ribellione, per affermare se stesse o qualcosa in cui credono. Ma cosa fa sì che oggi tante ragazze, e con esordi sempre più precoci (anche a 12 anni) abbiano un disturbo alimentare? I disordini alimentari sono sintomo di un particolare malessere interiore, che c’era oggi come ieri, solo che non si dimostrava più che altro attraverso il disturbo alimentare, ma attraverso altri disturbi, ad es, quello denominato isteria femminile I comportamenti da esibire cui si doveva aderire per essere brave ragazze e donne senza macchia, né peccato e per essere veri uomini all’altezza del proprio ruolo, erano sicuramente molto più importanti dell’esibizione del corpo. Basta pensare al solo valore della verginità femminile o al delitto d’onore.
Di sicuro l’alfabetizzazione della popolazione, grazie anche alla diffusione dellatelevisione, media dell’immagine per eccellenza, e soprattutto oggi l’avvento di internet e deisocial network. Essi hanno dato un forte contributo a diffondere la conoscenza della moda alla massa, moda che non è rimasta più quindi confinata solo alle classi di élite. Inoltre ciò che ha diffuso ancor di più la moda, è la disponibilità economica di potersi comprare un po’ tutti un oggetto griffato o ritenuto motivo di prestigio da esibire (l’ultimo Iphone per esempio). La cultura dell’immagine, proposta attraverso la pubblicità su tutti i mezzi di comunicazione per diffondere una miriade di oggetti usa e getta, spesso moltoinutili o dall’obsolescenza programmata, ha preso il sopravvento sulle qualità interiori, le quali in una società che regge il suo pil più che altro su un’economia dei consumi non fanno fare soldi e non sono pertanto considerate. Possedere oggetti e apparire, quindi, oggi più di ieri, è un modo di affermare se stessi. Appaio quindi sono.
E in tutto questo anche il corpo sia maschile che femminile è un altro oggettoda esibire, che a seconda di come è, ci può rendere felici o infelici. Da qui la corsa, ad es., a sedute intense di palestra per dimagrire e tonificarsi (donne e uomini) e per aumentare i muscoli (uomini), alle diete ferree prima della prova costume e alla chirurgia estetica (uomini e donne), e/o la corsa per comprarsi questo o quel vestito, o accessorio che ci può rendere più accettabili in società e quindi più felici. Nonostante il bombardamento della cultura consumistica e dell'immagine, i motivi che differenziano una persona più o meno armonica, quindi più o meno flessibile ed eterogenea nel giudizio su di sé, da una persona con un sintomo di tipo alimentare o che ricerca una perfezione ossessiva estetica ideale, o che è in una continua ricerca spasmodica di oggetti da possedere, sono da ricercare nel periodo dello sviluppo, soprattutto all'interno della famiglia. Tali motivi verranno che approfonditi successivamente in un altro articolo
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